venerdì 17 ottobre 2008

Terza lettera...


Ieri sera non riuscivo a dormire. La signora Z., che era di guardia, mi guardava con un poco di commiserazione. Era, è l' unica infermiera che ha un pò di pietà, forse perchè è tanta malata. Ma spesso si mette a chiacchierare con me e spesso si sfoga. Lei che è tanto più vecchia di jme, chiede il mio consiglio e dice che sarebbe disposta ad amare un uomo. Poveretta. Lei non sa, Pierre, che noi ci amiamo tanto. Ma tu, come dormi? Col pigiama come un vero uomo, o con una brutta camicia di ospedale? Oh, io penso che tu di notte sia bellissimo ed abbia delle lenzuola d' argento, come nelle favole. E qualcuno ti parla. Sono gelosa di quel "qualcuno" che gioca a carte con te e beve vino e magari ti prende in giro. Non permetteremo, Pierre, che ti prendano in giro. Ricorda che ti amo e che tu sei un uomo eguale agli altri. La nostra bimba sarà perfetta perchè è nata dalla dolcezza e noi abbiamo filato miele. Buona notte, Pierre. Non riesco a dormire pensandoti. Tu sei tanto più alto di me ! Oserei dire che sei un angelo e io gli angeli li amo.
A domani.


Quarta lettera...
Ieri ti ho portato Giulietta e Romeo. Li abbiamo letti lungo il praticello del manicomio. Oh, come erano dolci quelle parole d' amore. Ma tu, perchè seguitavi ad accarezzarmi? Ero io la tua Giulietta e tu il mio Romeo. Ma noi non vogliamo morire, vero Pierre ? Non vogliamo morire qui dentro, amore mio. Ricordatelo.

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